NO (AMOUR)
FOR A NATION
verso muet
Accueil > Catégories > Genre > Texte seul
[CP anglaise contre le nationalisme.]
[CP des Editions Maurice Juan, série Athéisme pour dénoncer l’abus du religieux.]
/B_tout>
Depuis les cieux,
les dieux nous déclarent :
" attention, l’abus de religion
est dangereux pour la santé,
à croire avec modération."
au verso :
Athéisme
Chacun est libre de croire en ses légendes, mais baillonner ou tuer en leurs noms
relève d’un fanatisme d’un autre âge. A quand un humanité adulte ?Editions Maurice Juan.
25000 Besançon - Imprimé en France.A.04
[CP allemande de la revue Fanal d’Eric Mühsam. ]
/B_tout>
An den Verlag Eric Mühsam, Berlin Charlottenburg
Schicken Sie bitte an folgende Interessenten Probenummern :
Name Wohnort Strasse Nr.
Absender
Verlag des FANAL
Erich MühsamBerlin-Charlottenburg
Am Lützow 10, Erdg.
[CP à en-tête de "l’Humanité Nouvelle" publication d’Augustin Hamon. A noter sur cette carte de l’IISG d’Amsterdam une correspondance de M. Goldsmith adressée à Hamon en 1897.]
/B_tout>
L’Humanité Nouvelle
RÉDACTION & ADMINISTRATION :
5, Impasse de BéarnParis, le.............189.
[CP italienne du journal "l’Agitazione" qui victime de la répression des autorités informe ses lecteurs de l’arrestation de Malatesta, de l’administrateur et du gérant du journal et de l’impossiblilité du journal à sortir suite aux pressions.]
/B_tout>
Ancona, 22 Gennaio 1898.
Il giornali vi avranno già informato dell’arresto di Errico Malatesta, del nostro amministratore Adelmo Smorti e del gerente Ciro Bersaglia.
Non potendo regolarizzare da un momento all’altro la posizione d’un nuovo gerente, pubblicammo giovedi sera un numero unico dal titolo : AGITAZIONE DEL SOCIALISMO ANARCHICO. Ma la R. Procura oltre al sequestrarcene due articoli, ce lo soppresse tutt’ intero, pel pretesto ch’esso costituiva una continuazione dell’AGITAZIONE, ed abbisognava quindi di un regolare gerente. Vogliate pertanto scusarci se in questa settimana non ricevete il giornale.
Nonostante le traversie, l’AGITAZIONE con la prossima settimana riprende le sue regolari pubblicazioni, immutata nel programma, si d’idee che di tattica.
Contiamo ora più che mai nell’appoggio dei compagni, sicuri ch’ esso non ci verrà meno. Sarebbe indecoroso pel nostro partito darla vinta tanto facilmente a chi vuol sopprimerci. I compagni ci comprendano e ci aiutino.
LA REDAZIONE
Sedire quanto riguardo l’AGITAZIONE all’indirizzo : Circolo Studi Sociali Via Cialdini 10.
au verso :
L’AGITAZIONE
Periodico Socialista - Anarchico
[CP de la revue "L’Humanité Nouvelle" publiée par Augustin Hamon (1862-1945).]
/B_tout>
SCHLEICHER Frères, Éditeurs, 15, rue des Saints-Pères. Paris VIe
L’Humanité Nouvelle
Revue internationale - Science, Lettres et Arts
Paraît mensuellement en un volume in-8 d’au moins 128 pages et Texte
Bibliothèque internationale des Sciences Sociologiques
Publiées sous la direction de A. HAMON
Professeur à l’Université Nouvelle de Bruxelles
3, boulevard Berthier, Batignolles, B. 54.- Paris XVIIe
[CP italienne anti-tsariste, poésie de Pietro Gori.]
/B_tout>
A lo czar Nicolò II
SALUTO ITALICO
— " Cesare, ai lidi, su cui Bruto vigila
— dagli avamposti della nova età,
— e donde oggi, nel sole, alati ascendono
— i Fati e gl’ inni de la libertà,
tu giungi, ascoso, tra gli acciari e i fulmini
di guerra presso l’ospite regal...
Sul capo augusto da le antenne dondola,
come un capestro, il labaro imperial...
— " Quanto sangue ci volle, o cristianissimo,
— a dar possa a quel cencio, e quanta fu
— la corda e quanto il piombo, onde sul popolo
— piovvero i doni de la tua virtù ?
" Piccoto padre, qual di pianti oceano
la tua prora, per giunger navigò ?...
Qual, vèr l’abisso, vortice di spasimi
tra ondate di martirio la sferzò ?...
— "Come dai fiordi - oh se tremasti - a sbattere
— su la tua fronte un gran soffio salì.
— pur da Mar Nero le ombre turbinarono
— di chi maledicendoti morì ?...
" Romba il cannone - ma non è d’Italia
la voce ; il suo saluto oggi non è
nel tricolore, che da l’alto sventola...
Despota, il solo che t’abbraccia é il re.
— " Oggi il pensiero ed il presagio italico
— volano a l’ampia steppa, o terreo sir,
— a le prigioni, a le Siberie tragiche,
— ove geme l’indomito avvenir ;
ai morituri, ai combattenti, ai taciti
giganti del riscatto e del dolor,
a la tua gloria, a insorta Russia giovine,
contro gli sgherri de t’impérator,
PIETRO GORI
[CP italienne ? "Le Château maudit" texte de Pietro Gori en rapport avec Francisco Ferrer, allusion au Fort de Montjuich à Barcelone, où a été exécuté Ferrer. Définition de l’image (web) ne permettant pas sa lecture.]
/B_tout>
NEL CASTELLO MALEDETTO
Pietro Gori [1865 - 1911], « Nel castello maledetto », 10–X-1909 ;
«
Dopo il delitto
A Pace FerrerEgli ti diè la vita ed il gentile
nome e la santa libertà... Fu culla
de la sua fede quella sua virile
scienza del vero, povera fanciullaOggi il suo ver trionfa... Tu invocavi
la clemenza d’un papa e d’un Borbone
e il loro iddio collerico adoravi...
Pur lo vollero morto... Oh visione(che di fierezza ti riempi iI pianto !..
d’alate forme sul suo bel morire,
o eroici appelli da quel core infranto
col sangue zampillanti a l’avvenire !
L’augusto ver da la sua bocca muta
levossi eterno, e più vermiglio ancora
de le ferite iI mondo già saluta
un grandeggiare vindice d’aurora.Ei rivivrà... Morranno i violenti
che l’hanno ucciso e i loro iddii bugiardi...
i rivivrà nei cuori e nelle menti
de’ buoni e nel rimorso dei codardi.Il domani di pace, ch’ egli avea
invocato nel tuo nome augurale,
lo ha visto di lassù, mentre cadea
in un raggio di sole e d’idealeBraccia redente e volontà sovrane
da una luce di secoli non nati
e libere sorelle anime umane
rifulsero ai veggenti occhi bendati,quand’ei mite parlò, senza paura,
agli inconsci uccisori ed a la storia,
e udi le diane de l’età futura
tra un balenio di morte e
di vittoria.15 Ottobre 1909 », lI Libertario, La Spezia, 18–XI-1909
PIETRO GORI
[CP italienne imprimée sous les presses du journal "Germinale" à Pise, poème de Pietro Gori en hommage à Francisco Ferrer.]
/B_tout>
Dopo il delitto
A Pace Ferrer
Egli ti diè la vita ed il gentile
nome e la santa libertà. Fu culla
de la tua fede quella sua virile
scienza del vero, povera fanciulla...
— Tu quel ver non credevi, ed invocasti
— per lui pietè da un papa e da un Borbone...
— Invano il loro iddio tetro adorasti ;
— han risposto col piombo... O vïsione
( che per fierezza ti delerya il pianto )
d’alate forme sul suo bel morire ;
oh zampillati dal suo core infranto
sangue ed oppelli invitti a l’avvenire !
— Già il ver triomfa ne la bocca muta,
— e da quel sangue, più vermiglio ancora
— de la vendetta, il mondo già saluta
— su l’ombre in fuga un grandeggiar d’aurora
Ei rivivrrà ... Morranno i vïolenti
che l’hanno ucciso e i loro iddii bugiardi ;
ei rivive nei cuori e ne le menti
di giusti, e nel rimorso de’ codardi.
— L’indomani di pace, ch’ egli avèa
— invocato nel tuo nome augurale,
— lo ho visto di lassù, mentre cadea
— in un raggio di sole e d’Ideale...
Braccia redente e volontà sovrane
da la gloria dei secoli non nati
e in libertà sorelle anime umane
fulsero ai suoi veggenti occhi bendati,
— Quand’ ei mite parlò, senza paura
— ai fucilieri inconsci ed a la storia,
— l’"ave" ascoltando de l’età futura
— da un balenio di morte e di vittorria.Ottobre 1909
PIETRO GORI
Pisa, Tip. " Germinale " 1909
[CP italo-américaine, du "Travailleur italien" à Pittsburg (Kansas, U.S.A), célébrant le premier anniversaire de l’exécution du pédagogue libertaire et libre penseur espagnol, Francisco Ferrer.]
Anniversario
della fucilazione
di
Francisco Ferrer— -
Di Montjuich dinanzi a la nefasta mole
Il condannato, impavido, erge la fronte al sole.
Respinge il prete, e in faccia a la morte che scende,
come nei bronzo sculto, fermo il destino attende ;
e nel momento estremo, dinanzi a gli occhi suoi,
nel buio della benda affollansi gli eroi
di libertà. Cadendo, Ei saluta la scuola :
ghigna intanto ne l’ombra Ignazio di Loyola.
Ma l’avvenir prorompe sui Torquemada : fiero
con Angiolillo e Armadio verran le genti a schiere,
e Ferrer de la Storia verrà su la flumana,
destandosi fra i martiri ne gli echi del peana.
Fulminato a le folgori de l’armi l’uom cadea.
ma non cade l’apostolo, non puè morir l’Idea.
Valeriano Calcagni."IL LAVORATORE ITALIANO" PITTSBURG KANSAS, U. S. A. 1910
Prezzo centesimi 10
au verso :
Tampon :
SEZIONE DEL PARTITO
TREIA
SOCIALISTA ITALIANO
[CP belge, de la Revue "La Société Nouvelle" (1884-1897 et 1907-1014). ]
/B_tout>
LA SOCIÉTÉ NOUVELLE
REVUE INTERNATIONALE
MONS - Rue Chisaire - MONS (Belgique)
Directeur : Jules NOEL
Tampon :
REPRÉSENTANT
Emile Chapelier
28, rue Vander........
BRUXELLES
[CP italienne de la revue "La Controcorrente" de propagande anticléricale et libertaire. Liste des récentes publications de la revue.]
/B_tout>
LA CONTROCORRENTE
Edizioni di propaganda anticlericale ed antireligiosa
PUBLICAZIONI DI COLTURA SOCIOLOGICA
Recentissime pubblicazioni : Casella postale 90 - BOLOGNA
Ottavio Mirbeau : La Guerra - C.mi. 20 - Vincenzo Morello (Rastinac) : Germinal ! -C.mi 10 - Eugenio Sue : Il grido di una donna perduta - C.mi 20 - Paolo Lafargue : Carità Cristiana ? - C.mi 20 - Secondo Giorni : L’Arte di non far figli (Neo-malthusianismo pratico con illustrazioni) - C.mi 60 - Capitano Galceran : La difesa di Ferrer - C.mi 10 - Cambronne : I ladroneggi di un cristiano - C.mi 20 - Autodifesa di Maria Rygier - C.mi 10 - Sebastiano Faure : I delitti di Dio - C.mi 10.
Sig.
Tip- Scuola Moderna - Bologna
au verso :
" LA CONTROCORRENTE "
[CP chanson "Aux Meurissons" du chansonnier libertaire Maurice Doublier (1873-1916), qui entre les lignes dénonce les horreurs de la guerre 14-18 et les conditions de vie des soldats dont il fait partie. Il ne sera pas "de la fête", car il meurt le 16 avril 1916 à Clermont-en-Argonne.]
/B_tout>
CHANSONS D’ARGONNE
" Chantée par l’auteur sur le front "AUX MEURISSONS
Air : A Biribi.
I
Les Meurissons, c’est en Argonne,
Dans la forêt,
Un long ravin qu’ presque personne
Ne connaissait ;
De temps à autre, quelques troupes
De bûcherons,
Venaient seules faire des coupes
Aux Meurissons. (bis)II
Alors, quand l’ printemps chaque année
Rev’ nait joyeux,
Les p’ tits oiseaux sous la feuillées
Chantaient nombreux ;
Mais aujourd’hui, c’est l’épouvante,
En fait d’pinsons,
Y a pus qu’ la mitraille qui chante !
Aux Meurissons. (bis)III
En haut de la pente perchée,
Devant l’ravin,
Creuse et puissante, la tranchée
Se dresse enfin,
Les ball’s font souvent sur sa crête
Comm’ des sillons,
Il n’fait pas bon trop l’ver la tête
Aux Meurissons. (bis)IV
Mais peu importe la camarde !
Des jours durant,
Par son créneau, chacun regarde
Attentiv’ment.
C’est qu’nous savons quell’ juste cause
Nous défendons,
Que le Kaiser vienne s’il ose !
Aux Meurissons. (bis)V
Crapouillots, marmites et bombes
Pleuvent par tas,
Il en vient jusque sur les tombes.
Des pauvres gas.
On a beau, n’pas avoir la flemme,
Nous traversons
De rudes moments tout de même !
Aux Meurissons. (bis)VI
Allons, malgré tout, du courage !
La paix viendra ;
Le ciel d’Europe après l’orage
S’éclaircira.
Puissiez-vous être de la fête
Bons compagnons,
C’est, de grand cœur que j’ vous l’souhaite
Aux Meurissons. (bis)Argonne, 1915. MAURICE DOUBLIER
[CP de l’Avenir Social à Épone (S.-et-O.), portrait de Madeleine Vernet et son poème "Sursum Corda ! écrit en juillet 1903.]
/B_tout>
Éditions de "l’AVENIR SOCIAL"
Épone (S.-et-O.)
n° 2
Vendu au bénéfice de l’ORPHELINAT OUVRIER
VIEILLES PAGES
SURSUM CORDA !
1
J’ai laissé, sans dédain, pour les muscles puissants,
Le pénible travail et la robuste tâche ;
Pourtant j’ai l’âme forte et n’ai point le cœur lâche,
Et mes bras ne sont point faibles et languissants.Des berceaux d’indigence aux lits d’agonisants,
Je vais, jamais lassée, et reviens sans relâche
- Sans que l’ingratitude ou l’offense me fâche -
Vers les vaincus aux fronts meurtris et blêmissants.Pour l’orphelin qu’on bat, pour la mère en détresse :
Pour le pauvre exploité, que l’opulence oppresse,
Pour tous les miséreux je fais gronder ma voix.Et douce pour ceux-là qui souffrent sous la chaîne,
Pour les méchants je sens mon cœur s’emplir de haine,
Et la révolte en moi bouillonne quelquefois.Madeleine VERNET
Juillet 1903.
CP de l’Avenir Social de Madeleine Vernet, portrait et poème de Victor Hugo "Justice sociale", tiré des "Contemplations".]
/B_tout>
Éditions de " l’AVENIR SOCIAL "
ÉPONE (S.-et-O.)
N° 1JUSTICE SOCIALE
— -
Un homme s’est fait riche en vendant à faux poids.
La loi le fait juré. L’hiver, dans les temps froids,
Un pauvre a pris un pain pour nourrir sa famille.
- Regardez cette sale où le peuple fourmille -
Ce riche y vient juger ce pauvre. Ecoutez bien,
C’est juste, puisque l’un a tout, l’autre rien.
Ce juge, - ce marchand, fâché de perdre une heure,
Jette un regard distrait sur cet homme qui pleure,
L’envoie au bagne, et part pour sa maison des champs.
Tous s’en vont en disant : c’est bien ! bons et méchants : -
Et rien ne reste là qu’un Christ pensif et pâle,
Levant ses bras au ciel dans le fond de la salle.VICTOR HUGO.
(Les Contemplations).Vendu au bénéfice de l’ORPHELINAT OUVRIER
CP de l’Avenir Social de Madeleine Vernet, portrait et poème de Victor Hugo "Enfants et Oiseaux", tiré de "Toute la Lyre".]
/B_tout>
Éditions de " l’AVENIR SOCIAL "
ÉPONE (S.-et-O.)
N° 2Enfants et Oiseaux
— -
Aucune aile ici-bas n’est pour longtemps posée.
Quand elle était petite, elle avait un oiseau ;
Elle le nourrissait de pain et de rosée
Et veillait sur son nid comme un berceau.
Un soir il s’échappa. Que de plaintes amères !
Dans mes bras, en pleurant, je la vis accourir...
Jeunes filles, laissez, laissez ô jeunes mères,
Les oiseaux s’envoler et les enfants mourir !C’est une voix d’en-haut qui veut que tout nous quitte ;
Le secret du Seigneur, nous le saurons un jour.
Elle grandit. La vie, hélas ! marche si vite !
Elle eut un doux enfant, un bel ange, un amour.
Une nuit, triste sort des choses éphémères !
Cet enfant s’éteignit, sans pleurer, sans souffrir...
Jeunes filles, laissez, laissez ô jeunes mères,
Les oiseaux s’envoler et les enfants mourir !VICTOR HUGO.
(Toute la Lyre).Vendu au bénéfice de l’ORPHELINAT OUVRIER
CP de l’Avenir Social de Madeleine Vernet, portrait et poème de Victor Hugo "Enfance", tiré des "Contemplations".]
/B_tout>
Éditions de " l’AVENIR SOCIAL "
ÉPONE (S.-et-O.)
N° 3L’Enfance
— -
L’enfant chantait ; la mère au lit, exténuée,
Agonisait, beau front dans l’ombre se penchant ;
La mort au-dessus d’elle errait dans la nuér ;
Et j’écoutais ce râle, et j’entendais ce chant.L’enfant avait cinq ans, et près de la fenêtre
Ses rires et ses jeux faisaient un charmant bruit ;
Et la mère, à côté de ce pauvre doux être
Qui chantait tout le jour, toussait toute la nuit.La mère alla dormir sous les dalles du cloître ;
Et le petit enfant se remit à chanter. -
La douleur est un fruit ; Dieu ne le fait pas croître
Sur la branche trop faible encor pour le porter.VICTOR HUGO.
(Les Contemplations).Vendu au bénéfice de l’ORPHELINAT OUVRIER
CP de l’Avenir Social de Madeleine Vernet, portrait et poème de Victor Hugo "La guerre civile", tiré de "Toute la Lyre".]
/B_tout>
Éditions de " l’AVENIR SOCIAL "
ÉPONE (S.-et-O.)
N° 5LA GUERRE CIVILE
— -
Les mères ont senti tressaillir leurs entrailles.
Les lourds caissons chargés de boites à mitrailles
Courent, et l’on dirait qu’ils bondissent joyeux.
Le peuple de Paris, pensif les suit des yeux
Et s’en va par les quais vers les Champs-Elysees.
On ferme les maisons, on se penche aux croisées ;
La cohue en haillon, morne comme la nuit,
Marche, grossit, s’avance, et l’on entend le bruit
Que font les bataillons et les cavaleries.Elle passe, sinistre, auprès des Tuileries.
Oh ! de ceux qui s’en vont, rêvant par ce chemin,
Combien ne verront pas le soleil de demain.
Dans cette multitude aux pantomines sombres,
Combien parles encor qui sont déjà des ombres !
Guerre civile ! émeute ! ô deuil ! combien ce soir
Auront pour dernier lit le pavé froid et noir !Février 1846.
VICTOR HUGO.
(Toute la Lyre).Vendu au bénéfice de l’ORPHELINAT OUVRIER
[CP antimilitariste du "Club du Faubourg" à Paris (tribune libre fondée par Léo Poldès en 1918). Citations de Victor Hugo et de Guy de Maupassant contre la guerre et le militarisme.]
/B_tout>
"DESHONORONS LA GUERRE"
(Victor Hugo)
***
... La guerre !... se battre !... égorger !... massacrer des hommes !... et nous avons aujourd’hui, à notre époque, avec notre civilisation, avec l’étendue de science et le degré de philosophie où l’on croit parvenu le génie humain, des écoles où l’on apprend
à tuer de très loin, avec perfection, beaucoup de monde en même temps, à tuer de pauvres diables d’hommes innocents, chargés de famille et sans casier judiciaire.Et le plus stupéfiant, c’est que le peuple ne se lève pas contre les gouvernements...
... Les hommes de guerre sont les fléaux du monde. Nous luttons contre la nature,
l’ignorance, contre les obstacles de toute sorte, pour rendre moins dure notre misérable vie.Des hommes, des bienfaiteurs, des savants usent leur existence à travailler à ce qui peut aider, ce qui peut secourir, ce qui peut soulager leurs frères.
Ils vont, acharnés à leur besogne utile, entassant des découvertes, agrandissant l’esprit
humain, élargissant la science, donnant chaque jour à l’intelligence une somme de savoir nouveau, donnant chaque jour à leur patrie du bien-être, de l’aisance, de la force.La guerre arrive, En six mois, les généraux ont détruit vingt ans d’efforts, de patience et de génie...
Qu’ont-ils donc fait pour prouver même un peu d’intelligence, les hommes de guerre ? Rien. Qu’ont-ils inventé ? Des canons et des fusils. Voilà tout.
L’inventeur de la brouette n’a-t-il pas fait pour l’homme par cette simple et pratique idée d’ajuster une roue à deux bâtons, que l’inventeur des fortifications modernes ?
Que nous reste-t-il de la Grèce ? Des livres, des marbres. Est-elle grande parce qu’elle a vaincu ou parce qu’elle a produit ?
Est-ce l’invasion des Perses qui l’a empêchée de tomber dans le plus hideux matérialisme ?
Sont-ce les invasions des barbares qui ont sauvé Rome et l’on régénérée ?
Est-ce que Napoléon Ier a continué le grand mouvement intellectuel commencé par les philosophes à la fin du dernier siècle ?
Eh ! bien, oui, puisque les gouvernements prennent ainsi le droit de mort sur les peuples, il n’y a rien d’étonnant à ce que les peuples prennent parfois le droit de mort sur les gouvernements.
Ils se défendent, ils ont raison...
GUY DE MAUPASSANT
(Sur l’Eau - P. Ollendorff, éditeur, Paris)
"Où vont les hommes libres ?" - "Aux séances du CLUB DU FAUBOURG," Adressez votre adhésion (15 fcs, par an) au secrétariat : 38, rue de Moscou, PARIS (VIIIe)
[CP antimilitariste du "Club du Faubourg" à Paris (tribune libre fondée par Léo Poldès en 1918). Citations de La Bruyère, de Léon Tolstoï, de Gustave Flaubert et d’Henri Barbusse, contre l’idée de patrie, de nationalisme et d’amour du drapeau.]
/B_tout>
LES GRANDS ESPRITS SE RENCONTRENT...
*
"Que me fait que ma patrie soit puissante et formidable, si triste et inquiet, je vis moi-même dans l’oppression et l’indigence ?"
LA BRUYÈRE
*
"Quand je songe à tous les maux que j’ai vus et que j’ai soufferts, provenant des haines nationales, je me dis que tout cela repose sur un grossier mensonge : l’amour de la patrie."
TOLSTOÏ (Avenir)
*
"Laisse-là ta patrie, ta religion, ta province. On doit être âme le plus possible La patrie, c’est la terre, c’est l’univers, ce sont les étoiles, c’est l’air, c’est la pensée, c’est-à-dire l’infini dans notre poitrine. Les querelles de peuples m’intéressent peu... Je ne suis pas plus moderne qu’ancien, pas plus Français que Chinois. Je suis le frère en Dieu de tout ce qui vit, le concitoyen de tout ce qui habite le grand hôtel garni de l’univers... L’idéal n’est fécond que lorsqu’on y fait tout rentrer... C’est un travail d’amour, et non d’exclusion..."
GUSTAVE FLAUBERT (Correspondance, 1846-1858)
*
"... Non, je ne m’incline pas devant le drapeau. Il me fait peur, je le haïs et je l’accuse. Non, il n’est pas la beauté, il n’est pas l’emblème du coin de terre natale dont il trouble le tableau avec sa tache sauvage et bariolée. Il est l’enseigne criarde de la gloire des coups, du militarisme et de la guerre. Il déploie à travers les houles vivantes un signe de suprématie et de domination : c’est une arme. Ce n’est pas l’amour d’un pays, c’est la différence tranchante, orgueilleuse et agressive qu’on affiche vis-à-vis des autres. C’est l’aigle de couleur que rêve les conquérants et de leurs dévots voit en pays étranger, voler de clocher en clocher..."
HENRI BARBUSSE (Clarté)
au verso :
"Où vont les hommes libres ?" - "Aux séances du CLUB DU FAUBOURG," Adressez votre adhésion (15 fcs, par an) au secrétariat : 38, rue de Moscou, PARIS (VIIIe)
[Série de 12 cartes du "Club du Faubourg", fondé en 1918 par Léo Poldès (Léopold Szeszler : 1891-1970) et Georges Pioch. Il était de par ses membres, socialistes, libertaire, pacifiste et antimilitariste. Il fonctionnait en organisant des conférences auxquelles participaient diverses personnalités, Tribune libre, qui combat la haine, l’ignorance, la bêtise et l’intolérance. Citations contre la guerre et le militarisme.]
/B_tout>
RÉFLEXIONS SUR LA PATRIE ET LA GUERRE
Pour intéresser tous les citoyens à l’ensemble des richesses, la société a développé en eux, pour l’éducation, l’attachement égoïste à leur pays et la haine des nations voisines. Chaque pays devient ainsi une collectivité séparée et indépendante.
C’est la patrie.
Quand les capitalistes d’une patrie croient pouvoir asservir les capitalistes d’une autre patrie, ils arment aussitôt tous les citoyens du pays et les lancent contre les citoyens du pays rival. Ce sont les guerres " du droit, de la civilisation, de la liberté, " etc. ...
Henri BRU (La Dictature du Bonheur).La guerre n’est pas, comme l’admet la majorité des hommes de notre temps, une oeuvre bonne et louable, mais, comme tout meurtre, elle est une affaire abominable et criminelle, aussi bien pour les hommes qui choisissent librement le métier militaire que pour ceux qui l’acceptent par la crainte de punition ou le désir de gain... Le meurtre, quelque nom que lui donne l’homme, est toujours le meurtre, un acte criminel, tous le savent, ignominieux, infâme... Disons-le clairement, nettement, à haute voix, et les hommes cesseront de voir ce qu’ils imaginaient voir, et ils apercevront ce qui est réellement. Ils cesseront de voir : le service à l’état, l’héroïsme de la guerre la gloire militaire, le patriotisme et ne verront plus que ce qui est : un acte criminel, un meurtre, sans mille suggestions qui l’embellissent...
TOLSTOÏ (Lettre au Congrès de la Paix de Stockholm, 1910)Tant que le caprice de quelques hommes fera loyalement égorger des milliers de nos frères, la partie du genre humain consacrée à l’héroïsme sera ce qu’il y a de plus affreux dans la nature entière.
VOLTAIRE (Dictionnaire Philosophique).Quelle ingénieuse fiction que celle du rival étranger, de l’adversaire héréditaire. Elle soutient en partie nos ploutocratie... Aussi tout l’effort ses moralistes, des philosophes et des historiens salariés concourt-il à fortifier cette fiction, à l’embellir : le maître d’école répand leurs doctrines, si bien que les pauvres croient vraiment protéger leur taudis que nul ne menace, et en recevant la sportule, ils défendent leur droit à mourir de faim.
Bernard LAZARE (Les Porteurs de Torches).On vante les héros de la guerre sauvage parce que ...... se distinguer devant les hommes, jouir de la gloire et obtenir des récompenses, ils ont tué et ont été tués.
Personne ne parle des héros de la guerre contre la guerre qui, en silence, sont morts et meurent sous les verges et dans les prisons ou dans l’exil et qui demeurent malgré tout fidèles à la vérité et à leur noble cause.
"Vous voulez faire de moi un complice du meurtre. Vous me demandez de l’argent pour fabriquer des armes et vous voulez que je prenne place dans des bandes d’assassins. Or je professe la loi que vous-mêmes vous professez et qui depuis longtemps défend non seulement l’assassinat, mais toute animosité, c’est pourquoi je ne puis vous obéir". - Ainsi doit parler et parle tout homme sensé qui n’a pas obscurci sa conscience.
Ce sont ces moyens simples, indiscutables, seuls obligatoires pour tous, qui vainquent et vaincront le monde.
TOLSTOÏ (Les deux guerres, 1898).
au verso :
Avez-vous une idée à Défendre, un Abus à Combattre ?
Allez au " Club du Faubourg", 38, rue de Moscou,
PARIS (VIII) Téléphone : Central 34-22,
[Série de 12 cartes du "Club du Faubourg", fondé en 1918 par Léo Poldès (Léopold Szeszler : 1891-1970) et Georges Pioch. Il était de par ses membres, socialistes, libertaire, pacifiste et antimilitariste. Il fonctionnait en organisant des conférences auxquelles participaient diverses personnalités, Tribune libre, qui combat la haine, l’ignorance, la bêtise et l’intolérance. Citations sur divers thèmes : militarisme, capitalisme, religion, justice, et surpopulation, par des auteurs très divers.]
/B_tout>
LES FLÉAUX
La guerre, c’est le meurtre ; la guerre c’est le vol.
C’est le meurtre, c’est le vol acclamés, blasonnés, dignifiés, couronnés, c’est la société ordonnant ce qu’elle défend et défendant ce qu’elle ordonne.
Emile de GIRARDIN (1806-1881).La misère sous sa forme repoussante est le produit de la société actuelle, qui impose les mêmes devoirs sociaux à des faibles qu’à des forts et qui crée dans la lutte pour la vie des inégalités formidables.
Docteur TOULOUSE.Après s’être soustraite à l’autorité des rois et des empereurs, après avoir proclamé trois fois sa liberté, la France est soumise à des compagnies financières qui disposent des richesses du pays et, par les moyens d’une presse achetée, dirigent l’opinion.
Anatole FRANCE.Quand je songe... que le prêtre est sorti du besoin de mentir, le soldat du besoin de tuer, le juge du besoin de voler ! Et le plus terrible c’est que sur chacun de ces trois fumiers ont poussé quelques fleurs d’héroïsme qui perpétuent leur infamie : le martyr, le héros et l’arbitre sont cités par tous nos sophistes comme des preuves de notre excellente morale. Moi, je réclame le feu pour l’église, la citadelle et le prétoire.
Léon DAUDET.La Sacristie, la Bourse et la Caserne sont trois associés pour vomir sur les nations la nuit, la misère et la mort.
L. A. BLANQUI (1805-1881).La question de population est la véritable énigme du sphinx. Auprès des ravages du terrible monstre surpopulation, les autres questions s’effacent, insignifiantes.
Professeur T. H. HUXLEY (1825-1895)
au verso :
Avez-vous une idée à Défendre, un Abus à Combattre ?
Allez au " Club du Faubourg", 38, rue de Moscou,
PARIS (VIII) Téléphone : Central 34-22.
[Série de 12 cartes du "Club du Faubourg", fondé en 1918 par Léo Poldès (Léopold Szeszler : 1891-1970) et Georges Pioch. Il était de par ses membres, socialistes, libertaire, pacifiste et antimilitariste. Il fonctionnait en organisant des conférences auxquelles participaient diverses personnalités, Tribune libre, qui combat la haine, l’ignorance, la bêtise et l’intolérance. Considérations de divers auteurs sur l’indépendance de la presse et des journalistes.]
/B_tout>
" Ne nous laissons pas tromper par des journaux stipendiés "
Il y a deux professions pour lesquelles aucune référence n’est exigée et qu’un repris de justice peut exercer avec sérénité :
La profession de journaliste, qui dispose de l’honneur de ses contemporains. La profession de banquier qui dispose de leur argent.
G. de la FOUCHARDIÈRE.Le mal dont nous souffrons, c’est une détestable organisation de la presse. Elle n’est plus un organe d’opinion, elle est la servante d’intérêts occultes.
Jean JAURÈS.Les acheteurs croient tous à la fiction du journal dit : indépendant. . . Ils sont certains que le Petit Journal, le Petit Parisien, le Journal, le Matin, pour ne citer que ceux-là, sont des feuilles d’opinion libre. Ils ne se doutent pas que les deux premiers sont des agences de propagande financière, habiles à drainer les sous de leurs lecteurs, et que les deux autres sont d’admirables machines à décrocher des concessions au Congo ou au Maroc, à obtenire pour 500.000 frances des affaires qui valent 40 millions.
Paul REBOUX (Les Drapeaux).La grande presse française parisienne, qui fait l’opinion française sur la politique étrangère, ne dépend que des financiers.
Charles SEIGNOBOS.Dans les " entreprises de presse ", improprement appelées des journaux, les journalistes ne comptent plus ; ils sont, selon le mot de Bunau-Varilla, des " employés ".
Les patrons, redoutant haïssant méprisant les écrivains, vivent avec des gens de Bourse, des gens d’écurie, des gens de théâtre, des invertis, des proxénètes, des hommes et des femmes d’affaires, des politiciens à tout faire. . .
Urbain GOHIER.Il est de tradition qu’en matière financière, notre presse se vende au plus offrant.
Cette vénalité même est tellement entrée dans les moeurs qu’elle est acceptée considérée comme toute naturelle par les gens du milieu, mais le public ne soupçonne que vaguement ces pratiques.
Il ne sait pas à quel point il est joué.
LYSIS.
au verso :
Avez-vous une idée à Défendre, un Abus à Combattre ?
Allez au " Club du Faubourg", 38, rue de Moscou,
PARIS (VIII) Téléphone : Central 34-22.
[Série de 12 cartes du "Club du Faubourg", fondé en 1918 par Léo Poldès (Léopold Szeszler : 1891-1970) et Georges Pioch. Il était de par ses membres, socialistes, libertaire, pacifiste et antimilitariste. Il fonctionnait en organisant des conférences auxquelles participaient diverses personnalités, Tribune libre, qui combat la haine, l’ignorance, la bêtise et l’intolérance. Considérations de divers auteurs sur l’inégalité sociale, le militarisme, la consommation, etc.]
/B_tout>
BARBARIE UNIVERSELLE
L’habitant de la Terre est encore tellement inintelligent et tellement animal que, jusqu’à présent, partout, c’est la force brutale qui a fondé le droit, et qui le maintient ; que le premier ministère de chaque nation est le Ministère de la Guerre ; et que des neuf dixièmes des ressources financières des peuples sont consacrées à des tueries périodiques internationales...
Camille FLAMMARION.Si un habitant d’une autre planète voyait sur notre terre des millions d’hommes occupés à confectionner des choses inutiles ou des choses nuisibles, comme l’opium et les spiritueux, et à côté d’eux, des millions d’hommes dans un dénûment extrême, il dirait certainement : Que cette race est sotte, puérile et barbare ! Elle passe son temps à se fabriquer des colifichets et des chiffons, et elle n’a pas de quoi se nourrir et se vêtir".
Emile de LAVELEYE (1822-1892).Notre état social est injuste et irrationnel. Fondé sur des privilèges de la classe dirigeante, il maintient dans l’ignorance, la maladie ou la misère, un prolétariat sans cesse élargi et toujours prêt à la révolte.
Quelle légèreté ! Ne songeant qu’à jouir de leurs biens, les privilégiés ne craignent pas d’habiter une maison dont le sous-sol est peuplé d’asservis, qui ne pensent qu’à mettre le feu au bâtiment. L’inculture professionnelle des travailleurs, l’organisation primitive de la production, une mauvaise hygiène mentale réduisent à peu de chose les fruits de l’activité collective, entretenant la détresse et cultivant les ferments destructeurs.
Docteur TOULOUSE.L’excès de pauvreté et l’excès de richesse, l’excès de force et l’excès d’impuissance, l’excès de bonheur et l’excès de misère, l’excès du superflu et l’excès du dénûment, une fabuleuse science et une ignorance fabuleuse, le travail le plus pénible et la jouissance sans effort, tous les genres de beauté et de splendeur et la plus profonde dégradation de l’existence de de l’être, ce sont là les traits qui caractérisent notre société actuelle qui, par la grandeur de ses contrastes, surpasse les pires époques d’oppression politique et d’esclavage.
Docteur L. BÜCHNER (1824-1899)
au verso :
Avez-vous une idée à Défendre, un Abus à Combattre ?
Allez au " Club du Faubourg", 38, rue de Moscou,
PARIS (VIII) Téléphone : Central 34-22.
[Série de 12 cartes du "Club du Faubourg", fondé en 1918 par Léo Poldès (Léopold Szeszler : 1891-1970) et Georges Pioch. Il était de par ses membres, socialistes, libertaire, pacifiste et antimilitariste. Il fonctionnait en organisant des conférences auxquelles participaient diverses personnalités, Tribune libre, qui combat la haine, l’ignorance, la bêtise et l’intolérance. Citation d’Henri Barbusse contre le cléricalisme et le nationalisme.]
/B_tout>
CE QUE TU FERAS, HOMME DE L’AVENIR :
" ... Tu supprimeras partout la publicité des cultes, tu effaceras d’encre des prêtres. Que chacun des croyants garde sa religion pour soi, et que les prêtres restent entre des murs. La tolérance vis-à-vis de l’erreur est une erreur plus grave. On aurait pu rêver une Eglise sage et régulatrice, puisque Jésus-Christ aura raison dans sa leçon humaine tant qu’il y aura des âmes. Mais ceux qui ont pris en mains sa morale et fabriqué leur religion, ont empoisonné la vérité, et de plus, ils ont montré pendant
deux mille ans qu’ils plaçaient leurs intérêts de caste avant ceux de la loi sacrée du bien. Aucun mot, aucun chiffe ne pourra jamais donner une idée du mal que l’Église a fait aux hommes. Quand elle n’a pas opprimé elle-même et maintenu les ténèbres de force, elle a prêté son autorité aux oppresseurs et sanctifié leur prétextes, et aujourd’hui encore, elle est partout étroitement unie avec ceux qui ne veulent pas du règne des pauvres. De même que les chauvins se réclament de la douceur du berceau familial pour donner le branle aux guerres, l’Église invoque la poésie des évangiles, mais elle est devenue un parti aristocratique semblable aux autres, et où chaque signe de croix est un soufflet à jésus-Christ. D’amour du sol natal on a fait nationaliste, comme de Jésus on a fait jésuite..."
HENRI BARBUSSE
(Clarté - Ernest Flammarion, éditeur. Paris)
au verso :
Avez-vous une idée à Défendre, un Abus à Combattre ?
Allez au " Club du Faubourg", 38, rue de Moscou,
PARIS (VIII) Téléphone : Central 34-22.
[CP du journal "Le Réveil de l’Esclave" Citations sur l’état social de la société.]
/B_tout>
BARBARIE UNIVERSELLE
L’habitant de la Terre est encore tellement inintelligent et tellement animal que, jusqu’à présent, partout, c’est la force brutale qui a fondé le droit, et qui le maintient ; que le premier ministère de chaque nation est le Ministère de la Guerre ; et que des neuf dixièmes des ressources financières des peuples sont consacrées à des tueries périodiques internationales...
Camille FLAMMARION.*
Si un habitant d’une autre planète voyait sur notre terre des millions d’hommes occupés à confectionner des choses inutiles ou des choses nuisibles, comme l’opium et les spiritueux, et à côté d’eux, des millions d’hommes dans un dénûment extrême, il dirait certainement : Que cette race est sotte, puérile et barbare ! Elle passe son temps à se fabriquer des colifichets et des chiffons, et elle n’a pas de quoi se nourrir et se vêtir".
Emile de LAVELEYE (1822-1892).*
Notre état social est injuste et irrationnel. Fondé sur des privilèges de la classe dirigeante, il maintient dans l’ignorance, la maladie ou la misère, un prolétariat sans cesse élargi et toujours prêt à la révolte.Retour ligne automatique
Quelle légèreté ! Ne songeant qu’à jouir de leurs biens, les privilégiés ne craignent pas d’habiter une maison dont le sous-sol est peuplé d’asservis, qui ne pensent qu’à mettre le feu au bâtiment. L’inculture professionnelle des travailleurs, l’organisation primitive de la production, une mauvaise hygiène mentale réduisent à peu de chose les fruits de l’activité collective, entretenant la détresse et cultivant les ferments destructeurs.
Docteur TOULOUSE.*
L’excès de pauvreté et l’excès de richesse, l’excès de force et l’excès d’impuissance, l’excès de bonheur et l’excès de misère, l’excès du superflu et l’excès du dénûment, une fabuleuse science et une ignorance fabuleuse, le travail le plus pénible et la jouissance sans effort, tous les genres de beauté et de splendeur et la plus profonde dégradation de l’existence de de l’être, ce sont là les traits qui caractérisent notre société actuelle qui, par la grandeur de ses contrastes, surpasse les pires époques d’oppression politique et d’esclavage.
Docteur L. BÜCHNER (1824-1899)
au verso :
INDIVIDUALISTE, le "Réveil de l’Esclave" est ton journal
Il ne reçoit de subventions ni gouvernementales, ni révolutionnaires, ni contre-révolutionnaires. Pour 3 Francs abonne-toi. Ecris à GORION
7, passage Gillet, PIERREFITTE (Seine). Et ne remets pas à demain !
[CP du journal "Le Réveil de l’Esclave" Citations ciblant les fléaux de la société à savoir : La guerre, la misère, les compagnies financières, l’Eglise, la justice, la bourse, la caserne et la surpopulation.]
/B_tout>
LES FLÉAUX
La guerre, c’est le meurtre ; la guerre c’est le vol.Retour ligne automatique
C’est le meurtre, c’est le vol acclamés, blasonnés, dignifiés, couronnés, c’est la société ordonnant ce qu’elle défend et défendant ce qu’elle ordonne.
Emile de GIRARDIN (1806-1881).La misère sous sa forme repoussante est le produit de la société actuelle, qui impose les mêmes devoirs sociaux à des faibles qu’à des forts et qui crée dans la lutte pour la vie des inégalités formidables.
Docteur TOULOUSE.Après s’être soustraite à l’autorité des rois et des empereurs, après avoir proclamé trois fois sa liberté, la France est soumise à des compagnies financières qui disposent des richesses du pays et, par les moyens d’une presse achetée, dirigent l’opinion.
Anatole FRANCE.Quand je songe... que le prêtre est sorti du besoin de mentir, le soldat du besoin de tuer, le juge du besoin de voler ! Et le plus terrible c’est que sur chacun de ces trois fumiers ont poussé quelques fleurs d’héroïsme qui perpétuent leur infamie : le martyr, le héros et l’arbitre sont cités par tous nos sophistes comme des preuves de notre excellente morale. Moi, je réclame le feu pour l’église, la citadelle et le prétoire.
Léon DAUDET.La Sacristie, la Bourse et la Caserne sont trois associés pour vomir sur les nations la nuit, la misère et la mort.
L. A. BLANQUI (1805-1881).La question de population est la véritable énigme du sphinx. Auprès des ravages du terrible monstre surpopulation, les autres questions s’effacent, insignifiantes.
Professeur T. H. HUXLEY (1825-1895)
au verso :
INDIVIDUALISTE, le "Réveil de l’Esclave" est ton journal
Il ne reçoit de subventions ni gouvernementales, ni révolutionnaires, ni contre-révolutionnaires. Pour 3 Francs abonne-toi. Ecris à GORION
7, passage Gillet, PIERREFITTE (Seine). Et ne remets pas à demain !
[CP des éditions de "La Calotte" de Lorulot. Texte de démonstration de l’Inexistence de Dieu.]
/B_tout>
DIEU N’EXISTE PAS
Le raisonnement d’EpicureLe mal existe. Tous les hommes et tous les être vivants connaissent la souffrance.
Nous souffrons par le corps et par l’esprit. Nous souffrons par les intempéries, les misères, les maladies ; nous souffrons par l’ignorance, par les vices, par les injustice, par les guerres. Des enfants ne naissent que pour souffrir et mourir. Il est des hommes pour qui la part de malheur est si lourde que mieux vaudrait qu’ils ne fussent pas nés.
Le mal existe.
Or, de trois choses l’une :
1° Dieu sait que le mal existe, peut le supprimer, et ne le veut pas : - un tel Dieu serait méchant, donc inadmissible ;
2° Dieu sait que le mal existe, veut l’empêcher, et ne le peut pas : - en ce cas Dieu serait impuissant, donc inadmissible ;
3° Dieu ne sait pas que le mal existe : - Dieu inintelligent et nul donc inadmissible.
Aucune autre hypothèse n’est possible. Donc Dieu n’existe pas.
Dr Jules CARRET
Démonstration de l’inexistence de Dieu
Alphonse Lemerre, éditeur. Paris
au verso :
Cartes postales illustrées : 1 fr. 50 la douzaine.
A La Calotte, Herblay (Seine-et-Oise).
[CP citation anti-guerre de F. Ponsard, éditions de " La Patrie Humaine" de Victor Méric.]
/B_tout>
LA GUERRE
Je voudrais voir les gens qui poussent à la guerre,
Sur un champ de bataille à l’heure où les corbeaux
Crèvent à coup de bec et mettent en lambeaux
Tous les yeux et ces coeurs qui s’enflammaient naguère,
Tandis que flotte au loin le drapeau triomphant,
Et que parmi ceux-là qui gisent dans la plaine,
Les doigts crispés, la bouche ouverte et sans haleine,
L’un reconnaît son père et l’autre son enfant.
Oh ! je voudrais les voir, lorsque dans la mêlée,
La gueule des canons crache à pleine volée
Des paquets de mitraille au nez des combattants,
Les voir, tous ces gens-là, prêcher leurs théories
Devant ces fronts troués, ces poitrines meurtries,
D’où la Mort a chassé des âmes de vingt ans.François Ponsard (1814-1867)
au verso :
LIGUE INTERNATIONALE D’ACTION PACIFISTE ET SOCIALE ET AMIS
DE LA PATRIE HUMAINE DE GENTILLY, ARCUEIL, BICÊTRETous les Vendredis, lisez La Patrie Humaine et abonnez-vous. Un an : 25 frs ; six mois : 13 frs
[CP catalane de la guerre d’Espagne, service postal des milices antifascistes de Catalogne. Tampon des milices républicaines de Rubí (Province de Barcelone) : anarchistes, extrême-gauche, et catalanistes.]
/B_tout>
TARGETA POSTAL
SERVEI NACIONAL
MILÍCES ANTIFEIXISTES DE CATALUNYAtampon :
MILICES ANTIFEXISTES
C.N.T. F.A.I. P.O.U.M. U.R.C. E.R.C.
RUBÍ
verso muet
[Type de cartes postales utilisées par les milices antifascistes de Catalogne, durant la révolution et la guerre d’Espagne (ici, tampon de la Colonne Durruti).]