CARLO CAFIERO
GIURISTA E SOCIOLOGO INSIGNE
PRECURSORE APOSTOLO MARTIRE
DELL’IDEALE LIBERTARIO
CUI SACRO L’AVITO RETAGGIO
LA GLORIA L’INGEGNO LA VITA
FUGANDO LA LEGGENDA SINISTRA
DELL’INGRATITUDINE PLEBEA
I SUOI GENEROSI AMMIRATORI
NE TRAMANDARONO AI POSTERI
LA MEMORIA E LA FEDE IMMORTALE
MDCCXLVI - MDCCCXCII
au verso :
Nacque nel 1° settembre del 1846 a Barletta. Di famiglia facoltosa, studiò a Napoli giurisprudenza. Intraprese numerosi viaggi all’Estero dove ebbe modo di conoscere gli uomini della Prima Internazionale ed anche, personalmente, Marx. Tornato in Italia, entusiasta delle loro idee, fondò la Sezione Italiana dell’Internazionale. Al tempo della contesa tra Marx e Bakounine, disgustato dei metodi autoritari, diventò un fervente anarchico e diede al Socialismo Italiano, con Malatesta e Fanelli, una netta impronta libertaria. Nel congresso di Rimini (1872) da lui presieduto, ruppe ogni contatto cogli uomini della Conferenza di Londra. Rappresentò l’Italia al Congresso di S. Imier. Arrestato, assieme ai suoi amici, fu trattenuto in carcere per 5 anni. Messo in libertà si rifugiò in Svizzera ove sposò Olimpia Kutuzov, una giovane rivoluzionaria russa. Ivi fondò a sue spese un centro di assistenza per gli internazionalisti proscritti. Rovinato finanziariamente, per il suo generoso tentativo, ritornò in Italia. Nel 1881 assieme a Malatesta e Costa, organizzò una sollevazione armata tra i contadini della Campania ("banda del Matese,,). Dopo un fortunato inizio fu arrestato e tradotto in carcere. Rimesso in libertà condusse in un continuo martirio gli ultimi anni della sua vita, spegnendosi a Nocera il 7 giugno 1892.
Stampato a cura del Gruppo Anarchico Carlo Cafiero, Barletta